“Scolasticidio” è definito come la distruzione deliberata di un sistema educativo. Con le operazioni militari israeliane, nella Striscia, l’IDF ha distrutto l’80 percento delle scuole di Gaza, lasciando oltre 625.000 bambini senza accesso all’istruzione ed ha anche distrutto tutti i 12 campus universitari di Gaza frequentate da 90.000 studenti. Nonostante il blocco israeliano di 17 anni, Gaza aveva registrato un aumento dell’alfabetizzazione e dell’istruzione superiore. Nel 2022 il tasso di alfabetizzazione era del 98,2%, l’alfabetizzazione femminile era passata dal 78,6% del 1995 al 97,3% nel 2022, mentre quella maschile aveva raggiunto il 99%. La guerra ha devastato il sistema educativo: tutte le scuole sono chiuse, oltre 45.000 persone sono morte e l’85% della popolazione è sfollata. Iniziative come una tenda educativa a Deir al-Balah cercano di offrire istruzione a circa 1.000 bambini, mentre programmi di e-learning affrontano blackout e scarsa connettività. Riparare i danni potrebbe richiedere anni, con conseguenze gravi per il futuro dell’istruzione a Gaza.

L’American Historial la più grande organizzazione di storici degli Stati Uniti con una risoluzione votata a maggioranza condanna la distruzione “deliberata” del sistema educativo di Gaza da parte di Israele, Etan Nechin in un articolo su Haaretz del 7 gennaio 2025 riferisce che Margaret M. Power e Van Gosse, co-presidenti di Historians for Peace and Democracy, hanno presentato una mozione all’AHA chiedendo un cessate il fuoco permanente e un comitato per sostenere la ricostruzione delle istituzioni educative di Gaza. Il dibattito ha visto sostenitori, come Barbara Weinstein e Mary Nolan, che evidenziano la distruzione della memoria storica palestinese, e oppositori, tra cui Jeffrey Herf e Susannah Heschel, che criticano la risoluzione per la sua politicizzazione e il mancato riferimento all’attacco di Hamas del 7 ottobre. La decisione finale spetta al consiglio dell’AHA
Il Consiglio ha posto il veto
Come riferisce Etan Nechin in un articolo del 17 Gennaio, il Consiglio dell’American Historical Association, l’organo direttivo della più grande organizzazione di storici del Paese, ha posto il veto a una risoluzione che condanna lo “scolasticidio” di Israele a Gaza. La dirigenza dell’AHA ha spiegato la sua decisione di porre il veto alla risoluzione, sostenendo che l’organizzazione non rilascia dichiarazioni politiche pubbliche.

Nell’aprile scorso sempre su Haaretz era stata pubblicata la notizia che oltre 1.600 accademici nordamericani avevano firmato una lettera aperta in cui condannano “gli attacchi sistematici di Israele alla vita educativa a Gaza”, sottolineando che tutte le 12 università di Gaza sono state distrutte o danneggiate da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas. Definendo le azioni di Israele come “scolasticidio”, la lettera cita un rapporto dell’Euro-Med Human Rights Monitor, secondo il quale tre presidenti di università sono stati uccisi durante la guerra, insieme a più di 95 presidi e professori universitari, mentre a 88.000 studenti è stata negata la possibilità di proseguire gli studi superiori.