Il quotidiano israeliano Haaretz oggi riporta la notizia che l’ Indonesian Hospital di Beit Lahia è stato completamente chiuso e non cura più i pazienti, lo afferma il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, aggiungendo che ora non ci sono ospedali operativi nel nord di Gaza . Lo stesso quotidiano riporta che Il Ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che dall’inizio della guerra sono stati uccisi almeno 45.805 palestinesi e 109.064 sono rimasti feriti, oltre all’enorme gravità del numero dei morti è da sottolineare che questo altissimo numero di feriti ha avuto ed ha bisogno di cure mediche.
Nella Striscia di Gaza, come riportato da Medici senza Frontiere, che gestisce tra l’altro il nuovo ospedale da campo a Deir Al Balah, nel centro della Striscia, erano presenti 36 ospedali principali che soddisfacevano i bisogni medici della popolazione. Tuttavia, a causa del conflitto in corso e dei continui attacchi dell’IDF, oggi, dopo la chiusura del Kamal Adwan e dell’Indonesian Hospital solo 15 di questi sono parzialmente funzionanti. Gli altri sono stati gravemente danneggiati o sono totalmente fuori servizio. Questa situazione comporta un sovraccarico per le strutture ancora attive, che faticano a rispondere alle necessità mediche sempre più pressanti.
Tra i casi più significativi, l’ospedale Al-Shifa, nella foto, che ha subito gravi danni a seguito di un’operazione militare israeliana durata fino all’aprile 2024 ed è ormai una struttura inutilizzabile. L’ospedale Al-Awda invece ha smesso di operare dopo un assedio durato cinque giorni nel maggio 2024, ed è stato evacuato dopo essere stato colpito, rendendo l’ospedale Nasser di Khan Yunis il principale centro chirurgico della regione. Questi attacchi hanno colpito anche altri ospedali, come l’Indonesian hospital, evacuato già nell’ottobre 2023, e l’European Gaza hospital, costretto a interrompere le attività a marzo 2024 per motivi di sicurezza.
Emergency che è presente con un team nell’ambulatorio di Al-Mawasi presso Khan Younis, nel sud della striscia, dichiara che a Gaza i bisogni sanitari sono enormi e le condizioni della popolazione insostenibili.
Gli ospedali locali che ancora sono operativi, oltre a non avere lo staff e i farmaci necessari, spesso sono sovraffollati. In mancanza di altre strutture, i malati si rivolgono agli ospedali anche per necessità che potrebbero essere trattate ambulatorialmente.
La situazione nella Striscia di Gaza è critica e la popolazione è allo stremo: oltre alla mancanza di servizi sanitari pesano soprattutto la scarsità di acqua, di cibo e di abitazioni.