Oltre 70.000 potrebbero essere ad oggi i morti per lesioni traumatiche nella striscia di Gaza, su The Lancet il 9 gennaio è stato pubblicato uno studio della Facoltà di Epidemiologia e Salute della Popolazione della London School of Hygiene & Tropical Medicine, il periodo oggetto dello studio va dal 7 ottobre 2023 al 30 giugno 2024. Dallo studio che si può leggere liberamente online emerge che i ricercatori hanno stimato 64.260 decessi (95% CI 55.298–78.525) dovuti a lesioni traumatiche durante il periodo di studio, il che suggerisce che il Ministero della salute palestinese ha sottostimato la mortalità del 41%. I ricercatori sottolineano nell’interpretazione che i risultati da loro ottenuti mostrano un tasso di mortalità eccezionalmente alto nella Striscia di Gaza durante il periodo studiato e che questi risultati necessitano di interventi urgenti per prevenire ulteriori perdite di vite umane.

Il Metodo dello studio

Lo studio si basa su un’analisi di cattura-ricattura a tre elenchi: le liste ospedaliere del Ministero della Salute di Gaza, un sondaggio online del Ministero della Salute di Gaza e necrologi pubblicati sui social media. I ricercatori hanno analizzato statisticamente la sovrapposizione tra le tre liste. Il Prof. Francesco Checchi, epidemiologo ed esperto di salute, nonché uno degli autori dello studio, al quotidiano Haaretz ha spiegato che : “Se ti do tre liste e vedi che si sovrappongono molto, tenderai a concludere che è improbabile che ci siano così tante persone, se non nessuna, che non siano state catturate dalle liste, mentre se vedi una sovrapposizione molto ridotta, tenderai a dedurre che forse ci sono molte altre persone là fuori che non sono state conteggiate”.

Il parere del Prof. Nadav Davidovic

Sempre nell’articolo del quotidiano israeliano Haaretz il Prof. Nadav Davidovitch, epidemiologo presso la Ben-Gurion University nel Negev e responsabile della politica sanitaria presso il Taub Center for Social Policy Studies in Israele, afferma dello studio: “Scientificamente, è legittimo, ma potrebbero esserci dei pregiudizi. La causa della morte non è sempre definita e potrebbe sorgere la domanda se tutti i morti [sono stati uccisi] da Israele o se le persone uccise da Hamas siano incluse qui”
Aggiunge: “Ma tutto sommato, l’articolo mostra che la mortalità e la morbilità delle malattie a Gaza sono drammatiche e il sistema sanitario lì è in uno stato catastrofico. Non vogliamo competere per sapere se è meglio o peggio del Sudan, e probabilmente non conosceremo mai i numeri reali.
Davidovitch afferma inoltre che per il bene di Israele, soprattutto se vuole considerarsi un paese moderno, non può restare a guardare e deve lavorare con la comunità internazionale per ricostruire il sistema sanitario di Gaza. È impossibile separare questo dalle decisioni politiche sul “giorno dopo”. Dobbiamo porre fine alla guerra e riportare a casa gli ostaggi”.

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